La storia e le origini delle piastrelle portoghesi

« La traduzione portoghese "azulejo" per piastrella, è una delle più forti espressioni della cultura portoghese e uno dei contributi più originali per la cultura e il patrimonio mondiale fatto da artigiani e artisti.» (Paulo Henriques, Direttore del Museo Nazionale Azulejo, a Lisbona, Portogallo).

Se c'è un'espressione d'arte che personifica il Portogallo, l'arte tipica dell'azulejo è una di queste. Dopo cinque secoli, queste “piccole” piastrelle di ceramica sono ovunque, da nord a sud, sia all'interno che all'esterno delle pareti private e pubbliche.
La sua origine è del sud della Spagna. Durante una visita ufficiale nella regione di Siviglia.

All'inizio del XVI secolo, il re portoghese D. Manuel I divenne un appassionato estimatore di quest'arte non ancora conosciuta in Portogallo all'epoca. Ha poi fatto un ordine di queste piastrelle per il “Paço Real de Sintra”. Dopo di lui, anche i nobili, gli alti membri della Chiesa e le famiglie più ricche adottarono questa nuova forma d'arte.

Gli azulejos iniziarono con l'essere policromatici, fino all'inizio del XVIII° secolo.
Poi, colori e gusti sono cambiati a causa dell'importazione cinese di ceramiche e piastrelle provenienti da Delft.

Le magnifiche composizioni murali divennero monocromatiche (principalmente blu cobalto e bianco). Era il momento per i grandi artisti e per i maestri dell'arte della pittura di diventare anche grandi ceramisti.

Dopo il terribile terremoto del 1755, i colori policromi tornarono.

Nel XIX° secolo, gli azulejos iniziarono a essere prodotti industrialmente specialmente a Lisbona e Porto, cosa che indusse ad abbassare i costi di produzione. A poco a poco, i muri di case private e pubbliche, chiese, stazioni ferroviarie, stazioni della metropolitana, caffetterie, ecc., iniziarono a essere ricoperti dagli azulejos.

Nel XXI secolo alcune fabbriche conservano ancora questa tradizione ed esportano in tutto il mondo.